Ognuno parla da un luogo diverso di quest’isola da cui ha detto addio a tutto il resto. Le vicinanze sono sempre precarie, un’alta marea le fa saltare. Ma è proprio per questo che ci accorgiamo che il segreto è semplice: è lo stare da qualche parte con quello che c’è, perché quello che c’è è sempre tanto.
I muri restano anche quando la città è morta da un pezzo: la città è molto delicata, i muri no. Una città è viva perché la sostiene un intreccio di relazioni, un intreccio molto fragile di intenzioni. Non potrei mai vivere in una città a cui non voglio bene.
Mappatura Emotiva Venezia – Sant’Alvise è stata realizzata in residenza al Teatro Groggia e con la collaborazione di MPG Cultura, Casa Dell’Ospitalità Venezia, Venice On Board.
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